“TUCKETT E SELLA”, NEL CUORE DELLE DOLOMITI DI BRENTA

  • Roberto
  • 17 settembre
  • Itinerari
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Francis Fox Tuckett e Quintino Sella. Non due “carneadi” qualunque. Sono dedicati a questi due “giganti” della storia dell’alpinismo i due rifugi-fratelli appollaiati nell’Alta Vallesinella, sul versante occidentale delle Dolomiti di Brenta-Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Costruiti in concorrenza nel primo decennio del ‘900 dalla SAT (il Sella) e dall’Alpenverein di Berlino (la Berliner Huette, oggi Tuckett) quando il Trentino era terra d’Austria, dopo i danneggiamenti della Grande Guerra sono diventati entrambi della SAT che amorevolmente li ha curati ed accuditi, fino alle recenti ristrutturazioni che ne fanno due dei più accoglienti rifugi del Trentino (oggi il Sella svolge la funzione di dependance del Tuckett).
Il luogo dove sorgono è veramente incantevole, alla base del Castelletto Inferiore dall’ottima roccia dolomitica, con i 3150 metri della Cima Brenta che dominano la prospettiva meridionale e con la sua vedretta inferiore che ci può portare camminando anche ad agosto sulla neve fino alla Bocca di Tuckett, cancello di entrata al magico mondo delle Bocchette, la rete di vie ferrate tra le più famose al mondo. Di fronte, sull’altro versante della Rendena, la Presanella ed il Caré Alto con le ampie distese ghiacciate regalano albe mozzafiato. Complice la quota relativamente contenuta (2270 metri slm), la facilità di accesso sia attraverso i sentieri della Vallesinella, sia dagli impianti del Grosté di Madonna di Campiglio, la coppia Tuckett-Sella è assai frequentata e particolarmente amata dalla clientela internazionale. Inglese, tedesco, ceco, polacco…. nella panoramica sala da pranzo rivestita in legno d’epoca sembra si stare piacevolmente all’estero, coccolati dalla famiglia di Daniele Angeli affiancato dai figli Alberto e Giulio, che da oltre trent’anni dispensa consigli ed ottimi piatti.
Dal Tuckett e dal Sella (ricordiamo il primo come uno dei più grandi esploratori montani britannici, mentre il Sella fu, tra l’altro, il fondatore del CAI) si dipartono innumerevoli percorsi di tutte le difficoltà, sia vie di alpinismo, sia ferrate, sia percorsi per camminatori di gamba diversa. Per un approccio facile abbiamo indicato l’accesso dalla stazione superiore degli impianti del Grostè: seguendo il sentiero n. 316 si giunge al rifugio comodamente in meno di un’ora e mezza. Una mezz’ora in più è quella che si impiega invece dal parcheggio di Vallesinella, passando per i Casinei ed il bivio con il rifugio Brentei lungo il sentiero n. 317. Con il 328 ed il 318 si può invece dirigersi verso il Brentei attraverso la Sella del Frìdolin, itinerario segnalato anche dalla nostra traccia gps, che peraltro è salita fino ai 2430 metri della vedretta del Tuckett, che merita di essere “toccata” in quanto è uno dei maggiori ghiacciai delle Dolomiti, quand’anche in forte regresso nel corso degli ultimi decenni. Da Vallesinella si può rientrare quindi al parcheggio del Grosté con la navetta (in alta stagione) o con lunga ma piacevole camminata, con sosta ristoratrice nel centro di Campiglio.
Da segnalare la cucina del Tuckett, da sempre punto d’onore della famiglia Angeli, che presenta anche una buona selezione di vini del Trentino da abbinare ai gustosi piatti della tradizione della val Rendena, con la Spressa Dop, il formaggio di eccellenza, ed i salumi tipici.
Dalla primavera 2014, grazie ai lavori di coibentazione, il Tuckett è aperto per brevi periodi anche in primavera, consentendo così di sciare con le pelli proprio nel cuore delle Dolomiti di Brenta.

INFORMAZIONI GENERALI

Tempi di percorrenza: 1 ora e mezza per raggiungere il rifugio, 6/7 ore il nostro giro (toccando la vedretta)
Difficoltà: facile
Stagioni: dalla tarda primavera all’autunno, dal 2014 anche a fine inverno per lo scialpinismo.
Valutazione di B2W:
4 piedi


Informazioni: www.rifugio-tuckett.it , www.sat.tn.it, www.campigliodolomiti.it

Percorso
Foto





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