SASS DLA CRUSC, NATURA E FEDE DELLA VAL BADIA
- Roberto
- 17 dicembre
- Explore the paradise
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Nella splendida cornice della Val Badia, una delle valli “ladine” delle Dolomiti-Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, emerge con la sua imponenza il versante del Sasso Santa Croce (mt. 2.907), Cima Dieci (mt. 3.026), Lavarela (mt. 3.034) e Conturines (mt.3.067).
Santa Croce o “La Crusc” per i ladini, è anche un bellissimo santuario con ospizio/rifugio raggiungibile con le seggiovie Santa Croce e La Crusc, punto di partenza per varie escursioni più o meno impegnative, che tramite sentieri attrezzati conducono alle vette sovrastanti.
Il santuario di Santa Croce si trova a 2.045 m. slm, ai piedi dell’imponente Monte Santa Croce, sopra il paese di Oies. Il sito www.santa-croce.it ricorda che la piccola chiesetta venne costruita più di 500 anni fa e fu consacrata nel 1484 dal Vescovo ausiliario di Bressanone. Studiosi però presumono che il Santa Croce sia stato un luogo di culto pagano tantissimi anni fa, la cui costruzione sia avvenuta prima che il paese di San Leonardo fosse abitato. Il nome “Col dei Paternostri” (in ladino colle dei “Padre Nostri”), che si riferisce ad un posto antistante al Santuario, potrebbe essere una prima indicazione per questo fatto.. All’interno del santuario oggi troviamo un altare dove sono conservate reliquie antiche di vari santi. Nel campanile, costruito nel 17esimo secolo, ci sono tre grandi campane, che riecheggiano tra le pareti della montagna sovrastante. Il santuario di Santa Croce è anche meta di innumerevoli pellegrinaggi che coinvolgono per lo piú le popolazioni locali, ma anche fedeli di tutto il mondo.
L’ antico ospizio Santa Croce fu costruito invece nel 1718; rappresenta quindi da centinaia di anni il punto di ritrovo e di ristoro per i pellegrini ed offre ospitalità anche a tanti turisti che oltre a poter assaggiare il famoso Kaiserschmarren (frittata dell’ imperatore con mirtilli rossi) del sacrestano Erbino possono anche pernottare nell’ospizio. Specialità della casa: polenta con funghi e formaggio fuso.
Dall’ospizio ci dirigiamo con l’itinerario n. 7 lungo la base della parete fino all’attacco del tratto attrezzato che consente di superare il balzo roccioso e di portarsi sul crinale superiore. Scesi dalla vetta ritorniamo al rifugio (la traccia si ferma volutamente alla base del tratto attrezzato) e da qui seguiamo uno dei percorsi tradizionali delle vie crucis badiote, verso Oies, il paese natale del Santo Giuseppe Freinademetz. Nato a Oies – Badia il 15 aprile 1852, fu ordinato sacerdote della diocesi di Bressanone il 25 luglio 1875. Dopo due anni di ministero a San Martino in Badia, si congedò dalla popolazione della Val Badia che tanto amava per andare a Steyl – Olanda per prepararsi ad una vita missionaria. Un anno dopo, nel 1879 partiva per Hong Kong in Cina per svolgere la sua attività. Da quel giorno fino alla sua morte dedicò tutto il suo tempo al popolo cinese. Vent’anni dopo la sua morte il numero era di duecentomila cristiani suddivisi in cinque diocesi. Il Santo Giuseppe Freinademetz morì il 28 gennaio del 1908 all’età di 56 anni, dopo essersi ammalato di tifo. Papa Paolo VI lo dichiarò Beato nel 1975 e Papa Paolo II lo proclamò Santo il 5 ottobre 2003. La sua casa natale a Oies è visitata ogni anno da moltissimi pellegrini. In una camera al primo piano vi sono esposte diverse reliquie. Nel piano terra c’è la cappella nella quale viene celebrata almeno una volta al giorno la Santa Messa. Nell’anno 1995 è stata costruita la chiesa nuova dedicata al Santo Giuseppe Freinademetz, la quale è divenuta centro di preghiera per molti pellegrini (Fonte: www.freinademetz.it).
• Tempi di percorrenza: 4-5 ore
• Difficoltà: abbastanza facile
• Stagioni: dalla tarda primavera all’autunno
• Valutazione di B2W:
4 piedi
Informazioni: www.santa-croce.it www.altabadia.org www.freinademetz.it
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