Alla Santa Croce del Bleggio, antica e moderna “Via Crucis”

  • Roberto
  • 21 maggio
  • Itinerari
  • 0
Informazioni generali
  • Tempi di percorrenza: 3 ore
  • Difficoltà: Facile
  • Stagioni: Tutte, escluso l’inverno se troppo nevoso (oppure usando le ciaspole)
  • Note: Utile collegare l’escursione ad una visita al patrimonio storico e religioso delle Giudicarie od ai borghi
  • Valutazione di B2W:
  • Informazioni: www.visitacomano.it
  • Allegati: Percorso formato gpx
Storia

Il Bleggio, nel Trentino occidentale, costituisce una delle antiche Sette Pievi della Judicaria summa laganensis, ripartizione longobarda che anche nei secoli successivi si caratterizzò per la coincidenza del potere temporale con quello religioso. Simbolo del Bleggio e dell’identità popolare è la croce taumaturga, custodita nella preziosa chiesa pievana di Santa Croce, lo “spiazzo” dell’antica regola medievale, verso la quale convergono le oltre venti piccole frazioni della sponda ovest della Duina. Protagonista di interventi miracolosi, la croce in legno è ammantata di storia e leggenda. Scoperta sul Monte San Martino e portata a valle, periodicamente scompariva per riapparire nel luogo natale. Ciò ha dato vita alle processioni periodiche, negli anni santi od in casi straordinari – guerre, carestie, l’ultima per i 150 anni della croce monumentale di Santa Croce, nel settembre 2013 – dalla cappella al Sass de Santa Cros, o Monte Guarda, lo spettacolare balcone sulle Giudicarie esteriori dove all’inizio del ‘900 venne eretto e benedetto un apposito monumento.

Itinerario

Il percorso secolare delle genti del Bleggio e delle intere Giudicarie per salire da Santa Croce al Monte Guarda è una vera e propria via crucis, via della croce. Che si può percorrere anche in un qualunque momento dell’anno, salendo tra i campi, i prati, i filari di noci con le “filagne”, le lastre di granito ricavate spaccando i massi erratici trasportati dai ghiacciai dell’Adamello ed utilizzate per delimitare strade e campi.
Da Santa Croce si può salire a Bivedo percorrendo diversi itinerari, passando o meno da Duvredo, per giungere alla pregevole chiesa del primo (verso est) dei quattro paesi che compongono ancora oggi la “Quadra” (gli altri tre sono Larido, Marazzone e Cavaione). Da Bivedo inizia il percorso più agreste, in mezzo a prati fino alla località….. , dove si entra nel bosco. Ancora alcune centinaia di metri ed eccoci alle “Tre vie”, un trivio che noi dobbiamo imboccare a destra, dove la stradina si fa pianeggiante e conduce al bosco di ceduo che ospita il monumento. Da qui la vista è meravigliosa, verso il Bleggio, il Lomaso ed il Banale con il castello di Stenico ed il versante meridionale delle Dolomiti di Brenta-Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Il rientro può essere fatto sugli stessi passi, oppure si può scendere per il ripido bosco fino alle baite ed ai campi separati dai muretti a secco della località Campian. Da qui in breve a Vergonzo, tra i meleti ed i vigneti ed all’ombra dei ruderi affascinanti di Castel Restor. Salendo a Duvredo si può chiudere il “cerchio” rientrando così all’abitato di Santa Croce. La visita al Sass de Santa Cros può essere compiuta anche nel senso inverso a quello descritto. A breve lungo l’itinerario della “Via Crucis” saranno disponibili alcune stazioni per la preghiera, la contemplazione e per il riposo.

Prodotti tipici

Al Bleggio, completata l’escursione, assolutamente da assaggiare il dolce con le tipiche noci locali. I locali dell’area offrono diverse pietanze tipiche: dalla polenta con il granoturco di Storo abbinata in vario modo a carni e salumi come ad esempio l’ormai famosa “ciuìga” alle patate locali, dal formaggio spressa Dop agli ortaggi ed ai frutti del territorio, come mele, ciliegie, prugne e frutti di bosco. Vini consigliati: Rebo di Castel Toblino, che cresce sulle pendici del Bleggio e viene vinificato a Sarche.

Percorso
Foto




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*