LUNGO LE CRESTE DELLA BIOSFERA UNESCO “ALPI LEDRENSI E JUDICARIA”

  • Roberto
  • 03 settembre
  • Explore the paradise
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Una grande cavalcata in cresta, attraverso la parte centrale della candidata riserva della biosfera dell’UNESCO “Alpi Ledrensi e Judicaria”, girando attorno al Doss de la Torta: un nome dolce, ma che rappresenta in realtà una montagna aspra, selvaggia, che porta ancora i segni della Grande Guerra. Da una parte le Dolomiti di Brenta, dall’altra parte il lago di Garda, due delle aree più famose e frequentate del Trentino. In mezzo, uno spaccato di natura eccezionale, segnato dalla secolare presenza dell’uomo. E’ questa la cresta che corre tra la Val di Concei ed il Tennese e che dal Doss de la Torta scende verso il Garda lungo le trincee di Cima Tofino, Cima Pichea e la Bocca di Trat.
Luoghi da aquile e vipere, panorami mutevoli, fiori unici. Non per nulla questa territorio è candidato per diventare “Biosfera UNESCO”, cioè un’area modello a livello internazionale per il rapporto che si è instaurato nei secoli tra la Natura e l’Uomo.
Il nostro itinerario parte a nord, dalla Val Marcia dove nasce il torrente Duina. Da Balbido, il bel villaggio del Bleggio con le case dipinte da tanti murales, ci si dirige a sud, per la stretta stradina fino a Livèz (900 m circa), dove il “462” incrocia il sentiero proveniente da Fiavé. Qui il “464” inizia a salire irto nella valle molto selvaggia, tra boschi cedui che lasciano il posto in seguito alle latifoglie. A malga Dablino c’è il bel baito dei cacciatori e da qui il sentiero si fa più alpestre. Si supera un primo valico nei pressi del Doss d’Enziana per risalire la china del Doss de la Torta, magnifico punto di osservazione a 2150 metri. Da qui non si può più sbagliare. Sempre in cresta, sul “420”, su e giù sempre attorno a quota 2150, seguendo il “Garda-Brenta”. Cavalcata magnifica, tra camosci, fiori profumati, scenari mozzafiato su Concei, Tenno, Alto Garda e Ledro. Ed occhio a non scivolare, altrimenti si fanno mille metri in pochi secondi… Cima Tofino, Cima Pichea, Mazza di Pichea, luoghi di guerra, paesaggi di pace …è una viaggio stupendo, a cavallo di due mondi, con l’aria del Garda che accarezza il viandante, sfiorando ciuffi di Saxifraga Tombeanensis, endemismo sopravvissuto persino alle glaciazioni.
E poi giù, a picco, fino al Rifugio “Nino Pernici” alla Bocca di Trat, a quota 1600. Qui ci accoglie Marco de Guelmi di Concei, che gestisce e cura il rifugio con i familiari tutti i giorni da fine aprile a metà ottobre, nel periodo natalizio ed i fine settimana di gennaio e febbraio. L’ottima polenta, come la sanno fare i “ledrensi”, rincuora e rinforza per la discesa, che avviene verso il Garda lungo il ”402” passando per la Capanna Grassi (1055 m) ed arrivando alla frazione di Campi di Riva (680 m).

Informazioni generali

Tempi di percorrenza: 6-8 ore
Difficoltà: medie, percorso abbastanza impegnativo con tratti isolati, occhio al meteo!
Stagioni: dalla tarda primavera all’autunno
Valutazione di B2W:
4 piedi


Web: www.visitacomano.it www.vallediledro.com www.gardatrentino.it www.pernici.com

Allegati: Percorso formato gpx

Percorso

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