BLETTERBACH, PARADISO GEOLOGICO NELLE DOLOMITI

  • Roberto
  • 20 luglio
  • Explore the paradise
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E’ il più piccolo tra i nove “sistemi” delle Dolomiti che l’UNESCO ha riconosciuto il 26 giugno 2009 come “Patrimonio naturale dell’Umanità”. Ma il Bletterbach, o Rio delle Foglie, costituisce un esempio eccellente della bellezza e della ricchezza delle montagne del Trentino Alto Adige – Suedtirol..I punti di partenza per la visita del canyon, Aldino e Redagno, si possono raggiungere in meno di mezz’ora dal casello di Egna-Ora lungo l’A22.

Il Bletterbach è un vero e proprio monumento naturale, un libro di geologia aperto sulle vicende della Terra di u eriodo molto interessante, posto a partire dai 260 milioni di anni fa, poco prima dunque della grande estinzione di massa. La stabilità geologica di questa area ha consentito di mantenere le stratificazioni nella disposizione originaria, che sono state scavate e modellate nei millenni dal Rio delle Foglie. Posti sopra il basamento porfirico, gli strati presentano formazioni di grandissimo interesse e di colorazione straordinaria: Arenaria di Val Gardena, Formazione di Werfer, Formazione a Ballerophon e così via, fino alla Dolomia molto chiara, quasi bianca, che compone la cima del Corno Bianco, affiancato dal gemello porfirico Corno Nero, di rocca molto più dura e per questo non altrettanto “lavorabile” dagli elementi.

L’itinerario che proponiamo parte dal piccolo ma interessante centro visitatori del Bletterbach, raggiungibile in comoda strada asfaltata di 4 chilometri che si dirama a monte di Aldino. Vale però la pena di ricordare che il canyon è raggiungibile anche da Redagno e persino dal Passo degli Oclini, l’incisione posta tra il Corno Bianco ed il Corno Nero. Il sentiero scende nella forra fino al basamento porfirico sul quale si elevano, in strati di straordinario colore, i diversi livelli di arenaria depostasi all’indomani delle grandi eruzioni vulcaniche (250 milioni di anni fa), quando questa zona si trovava all’Equatore, per effetto della deriva dei continenti. L’itinerario può proseguire in mezzo alla forra, tra verticali pareti, o seguire il versante sinistro, in mezzo alla vegetazione. Si arriva quindi alla splendida cascata del Butterloch, al margine di un antico cratere. Ritornati sui propri passi si prende a salire ripidamente sul versante destro per il sentiero dei cacciatori, con utili informazioni sulla fauna locale (tutto il canyon offre pannelli informativi in lingua italiana e tedesca). Risalito completamente il versante si può proseguire a monte verso il Gortz, punto culminante dell’itinerario sotto la cima del Corno Bianco, oppure scendere leggermente fino alla Malga delle Pecore – Laner Alm, a pochi minuti dal centro visitatori, per una meritata sosta.

I dintorni del Bletterbach sono ricchi di malghe e piccoli ristoranti tipici, nei quali si possono gustare i prodotti a chilometro zero e le classiche ricette della cucina montanara sudtirolese. Noi abbiamo accompagnato l’escursione con un ottimo piatto di patate saltate e uova all’occhio di bue cucinato sullo speck Accompagnamento ideale una Weisse Bier. Le località di Aldino e Redagno sono prossime alle zone di coltivazione della Bassa Atesina, con alcune eccellenze enologiche tra le quali un ottimo Blauburgunder.

Informazioni generali

Tempi di percorrenza: 3 ore
Difficoltà: lievi-medie, casco obbligatorio nel canyon
Stagioni: dalla tarda primavera all’autunno
Valutazione di B2W:
 4 piedi
Informazioni: www.bletterbach.info
Allegati: Percorso formato gpx

Percorso

Foto





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