San Gimignano, il medioevo ai giorni nostri

  • Roberto
  • 21 maggio
  • Explore the paradise
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Informazioni generali
Storia

“San Gimignano dalle belle torri”, una Manhattan ante-litteram, il Medioevo sospeso. Per l’Unesco, che ha riconosciuto questo borgo nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità nel 1990, si tratta di un “capolavoro della creatività umana”, di un’eccezionale testimonianza di una cultura scomparsa, di un esempio architettonico ed urbanistico che ha segnato uno stadio nella storia umana.

Descrizione generale

Oggi delle 72 torri, simbolo dell’opulenza dei commercianti della Val d’Elsa, nella campagna senese, ne rimangono in piedi 15. La più alta è detta “la Rognosa” e s’affaccia sul centro cittadino. Ma per sfuggire all’orda turistica e godere di questa meraviglia occorre camminarvi in ore strane, all’alba od al crepuscolo, quando sembra di esser tornati al 1200.

Itinerario

L’itinerario che proponiamo è breve, ortogonale all’ormai frequentatissima Via Francigena, percorsa dal vescovo Sigerico nell’anno ‘900 per recarsi a Roma in pellegrinaggio e lungo il quale sorsero e trovarono fortuna numerosi borghi.  Per cogliere la successione dei paesaggi, da quello agricolo al tessuto urbano, occorre partire in basso. Dall’area di sosta Santa Chiara s’imbocca una stradina senza cartello alcuno. Si sale, tra viti e prati abbandonati, sfiorando poderi e casali, fino all’ingresso medievale. Alla porta di San Giovanni doveroso omaggio alla targa della Francigena, per poi superare la cinta muraria ed addentrarsi nel borgo, in silenzio. Oltrepassato l’arco dei Becci si entra nella monumentale piazza della Cisterna, pavimentata con un ammattonato a spina di pesce. Al centro, la cisterna del ‘200. A pochi passi, la piazza del Duomo, con la pregevole Collegiata ricca di affreschi ed il Palazzo del Podestà. Si sale sempre più alto, fino alla Rocca di Montestaffoli, con il museo della vernaccia e la vista meravigliosa sulla Val d’Elsa.

Prodotti tipici

A San Gimignano si mangia ribollita, o zuppa di farro e fagioli, oppure il cinghiale. Sul bere, non si può sbagliare. Rosso dei Colli senesi, o vernaccia doc. Di rigore, passeggiare senza meta tra i vicoli, a respirare il tempo che fu.

Percorso
Foto




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