Oggetto: Il raggio verde, n. 11/2009




Trento, 21 settembre 2009 (primo giorno di Autunno)



Care Amiche, cari Amici

                                           un breve “raggio” straordinario per condividere con voi un momento straordinario. Sabato scorso, per il ventesimo anno consecutivo, sono salito dall’amico Daniele al Tuckett, nelle Dolomiti di Brenta (da SEMPRE “Patrimonio dell’Umanità”…) per i consueti sopralluoghi all’omonimo ghiacciaio, che in questo arco temporale ha perduto ben 400 metri di fronte e non meno di 40 metri di spessore. Finalmente ho trovato tanta neve, come non ce n’era da almeno trent’anni. Un bel segnale per la tenuta dei nostri ghiacciai ed una speranza per il futuro. 

Immagine dal Tuckett Immagine verso la bocca


Volevo rendervi partecipi, purtroppo stavolta solo indirettamente, dello spettacolo che mi ha accolto al Tuckett dopo un ora e mezza di cammino rischiarato solo dalla tenue luce delle stelle: l’alba sui ghiacciai del Carè Alto e della Presanella (anch’essi “Patrimonio dell’Umanità”, anche se la Provincia e l’Unesco non se ne sono ancora accorti…), da una parte, ed il primo raggio di sole sulla Cima dei Massodi e della Cima Brenta. Mi è tornato allora alla mente un passaggio da un’opera del gigantesco Mario Rigoni Stern, che da più di vent’anni tengo scritto su un foglietto consunto all’interno del portafogli:


“Era inutile anche a non pensarci, a non guardare: era sempre così. Quelle mattine sul finire dell’autunno sempre uguali e sempre nuove: le vette lontane con la neve e il sole, il bosco freddo e in ombra, la valle in basso con i pascoli coperti di brina lucente, i larici gialli e contorti sulle rupi, lo scagnare dei segugi lontani e il canto frettoloso e breve degli uccelli di passo, il fumo della sigaretta e tutto il resto con lui lì in quel posto. E lui più padrone di tutti i padroni del mondo messi insieme; ché nessuno comandava e neanche lui, ma ogni cosa era più sua di ogni altro perché la terra, l’aria, l’acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il Creato…”

Cinque ore più tardi ero a Pinzolo al Premio di solidarietà alpina, splendida idea portata avanti da 38 anni da Angiolino Binelli con alcuni amici. Prima però avevo fatto un salto al cantiere della nuova funivia del Tulòt… un “massacro” del quale vi evito le immagini. Mi è toccato sentirmi la solita “sbrodolata” delle Dolomiti da tutelare e di come i trentini e i valligiani sono bravi a farlo… avrei voluto ritornarmene a mangiare pane e formaggio, sul sasso della stazione fotografica del Tuckett…

Purtroppo c’è troppa gente che parla di ambiente e troppa poca gente che fa qualcosa. Sono fiero ed onorato di aver fatto la mia piccola parte, di aver sudato venti volte in vent’anni per stare vicino al “mio” ghiacciaio, di aver risposto ogni anno “presente!” al suo disperato appello di attenzione. Sono stufo di ascoltare chiacchiere. D’ora in poi ascolterò, in tema di ambiente, solo chi mi mostrerà scarponi con le suole consumate e maglioni sudati… :)

                                                                                                                               Roberto

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