Oggetto: Il raggio verde, n. 9/2009




Trento, 4 agosto 2009







Care Amiche, cari Amici



esattamente due anni fa presentavo un disegno di legge per fare del Trentino una regione modello nelle Alpi per la tutela del clima, il risparmio energetico, per un diverso modello di sviluppo, che consumi meno risorse. All’epoca l’attenzione fu nulla. Ora, a due anni di distanza durante i quali tutti i vertici mondiali hanno messo al primo posto dell’agenda questo tema e dopo che è stato assegnato ad Al Gore il premio Nobel per la Pace, l’ho riproposto integrandolo con obiettivi e modalità operative ancor più “ambiziose”. Si tratta quasi di un “manifesto”, più che di una proposta di legge. Ma spero che possa stimolare anche in Trentino il dibattito su quello che è IL problema più grande per il futuro dell’umanità, un tema che deve risvegliare le coscienze di tutti, in particolare dei politici. Tra le proposte più “originali” vi è quella di un “Trentino zero emission”, da raggiungere anche attraverso la posa di 520 mila nuove piante (una per ogni trentino) in aree di foresta pluviale, anche attraverso forme di cooperazione decentrata: un messaggio culturale, oltreché ecologico ed economico. Vi è poi l’introduzione della valutazione di impatto energetico e climatico per le grandi opere, la costituzione di un osservatorio sul clima e di un centro di divulgazione presso la storica stazione meteo delle Laste di Trento e molto altro ancora…. (leggi l’articolato del disegno di legge e leggi la relazione).



Altro tema, di quelli di enorme rilevanza e che la politica locale sembra quasi voler dimenticare, riguarda il progetto della ferrovia ad alta velocità, la cosiddetta TAV che tra alcuni anni potrebbe attraversare il territorio trentino quasi completamente in galleria, con costi ambientali elevatissimi. In questo caso abbiamo presentato le nostre osservazioni al progetto depositato presso la Valutazione di impatto ambientale (leggi le osservazioni).



Parlando di clima e di nuovo modello di sviluppo non potevo restare fermo di fronte alle nuove proposte formulate da Nimby Trentino e dal Centro di recupero di Vedelago per la “chiusura del ciclo” dei rifiuti in Trentino. Da sempre contrario all’inceneritore, credo che sia giunto il momento per chiarire definitivamente che il Trentino non ha bisogno di un nuovo camino, ma che può essere molto più virtuoso con soluzioni meno onerose per le tasche dei cittadini e migliori dal punto di vista ambientale. L’aggiornamento del piano provinciale dei rifiuti è oltremodo necessario per programmare, con maggiore attenzione e più coinvolgimento delle popolazioni locali, la localizzazione dei biocompostaggi. A Lasino, Faedo, Campiello e Rovereto la Provincia non ha dato grande dimostrazione di capacità programmatoria, per usare un eufemismo, ed è dunque giunta anche in questo caso l’ora per darsi una migliore organizzazione (leggi la mozione per superare definitivamente la costruzione dell’inceneritore di Trento). Con un’altra proposta di mozione intendo portare all’attenzione del Consiglio il problema degli enormi danni ambientali e paesaggistici inferti dalle grandi centrali idroelettriche, in particolare da quella di Santa Massenza. Grazie ai consigli di Alberto Migliorini ho proposto una soluzione tecnica per rivitalizzare l’omonimo lago ed il vicino, stupendo lago di Toblino. Quest’area è un biglietto da visita per l’intera regione e meriterebbe un progetto di recupero e rilancio (leggi mozione).



Per quanto riguarda le interrogazioni, allego quella riguardante la cosiddetta “influenza suina”, un tema di indubbia attualità. Si profila infatti una vaccinazione di massa dei giovani e, sinceramente, nutro fortissimi dubbi. Mi sembra più un sostegno all’industria farmaceutica che non la soluzione di un problema e temo che farà più danni alla salute la vaccinazione che non l’influenza (leggi interrogazione).



Concludo con un altro tema scottante del momento. Dopo gli incidenti in Val Genova è stato rimesso in discussione il Parco Adamello-Brenta. Mi sembra una follia. Il Parco è una ricchezza del territorio e, salvo alcuni “errori” (Pinzolo-Campiglio a Plaza, le cave in Val Genova), ha fatto grandissime cose per la crescita culturale ed economica del Trentino. Anche per questo mi sono sentito in dovere di “difenderlo” (leggi articolo inviato all’Adige). A tutte/tutti un augurio per un agosto pieno di sole e per piacevoli escursioni nella nostra bellissima regione.



Roberto





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