Oggetto: Il raggio verde, n. 8/2009




 


Trento, 20 luglio 2009



Care Amiche, cari Amici

esattamente quarant’anni fa, Armstrong, Collins ed Aldrin toccavano il suolo lunare nell’ambito della missione Apollo 11. Un traguardo eccezionale per le tecnologie del tempo, un grande passo per l’umanità, come lo definì lo stesso Armstrong, primo uomo a porre piede sul satellite della Terra. Nel giorno delle celebrazioni, che avvengono in tutto il mondo, mi viene spontanea una riflessione: ma come è possibile che da ben quarant’anni siamo riusciti a raggiungere la Luna e qui sulla Terra, da decenni, non siamo capaci di risolvere i nostri problemi. Penso, in prima battuta, alla fame del mondo; ma anche a molte malattie, ai tumori, ai dolori del parto, all’inquinamento delle città, ai consumi da anni ’60 delle nostre auto, ai rifiuti che non sappiamo ancora ridurre, recuperare e riciclare, ad alcuni gravi problemi sociali… se l’uomo è stato capace di raggiungere persino la Luna – mi dico – non è possibile che non riesca a risolvere questi problemi. Ovviamente, detto così, il ragionamento può apparire semplicistico. Però credo ci sia un fondo di verità. Qualunque obiettivo – dalla Luna alla sconfitta della fame – per essere raggiunto ha bisogno di un grandissimo impegno, personale e collettivo, emotivo ed economico: forse per raggiungere la Luna qualcuno ha messo in campo questo impegno e questa passione, per risolvere altri problemi no, sono state solo dichiarazioni ricorrenti. Spero pertanto che chi ha elevati compiti di governo (ovviamente non confido in Berlusconi, bensì in Obama che è senz’altro più potente e lungimirante, ed affermo ciò senza volerlo caricare di eccessive aspettative) sappia motivare e convincere il proprio Paese ed il mondo che se abbiamo raggiunto la Luna, per l’uomo tutto è possibile….

Scendiamo ora dalla Luna e ritorniamo nella nostra regione, per ricordare che l’Unesco ha dichiarato le nostre montagne più famose, le Dolomiti, come “Patrimonio dell’Umanità”. In allegato potrete trovare una mia riflessione pubblicata sulla stampa locale (leggi articolo). Ma poiché, se vogliamo, tutto è possibile anche nelle Dolomiti, allego con soddisfazione il testo del dispositivo di voto approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale (leggi), con il quale abbiamo posto le condizioni per una modifica del tracciato del collegamento sciistico tra San Martino di Castrozza ed il Passo Rolle. Un risultato politico di grandissimo valore, a mio modesto parere, grazie al quale abbiamo salvato per i posteri l’area della riserva integrale dei laghetti di Colbricon, che altrimenti sarebbe stata massacrata per far passare l’ennesimo, costoso impianto di risalita. Il voto è giunto al termine di alcuni mesi di lavoro incessante per fare capire che l’alternativa era non solo possibile ed auspicabile, bensì anche migliorativa dell’arrogante progetto originario. E’ stata una vittoria di tanti, non solo mia. Delle associazioni ambientaliste, della SAT, dei giornali, degli esponenti politici che mi hanno aiutato negli ultimi mesi….sembrava una battaglia persa in partenza, invece abbiamo ribaltato il risultato. Si è trattato anche di un “cambio di velocità” rispetto alla passata legislatura, dove una confronto del genere non è mai stato possibile ed i danni li vedremo tra Pinzolo e Campiglio, dove l’arroganza del potere ha impedito il dialogo imponendo un progetto stupido, costoso ed inefficace. Se ci fosse stata invece disponibilità all’ascolto ed al confronto i risultati sarebbero stati molto diversi, con minori impatti sull’ambiente naturale e sulle nostre tasche.

Parlando sempre di ambiente, allego l’interrogazione con le foto relative (leggi interrogazione, vedi foto) dell’inquinamento del lago di Molveno dovuto allo sversamento della fognatura di Andalo: foto da “patrimonio dell’Umanità”. Chissà cosa avrebbe pensato Fogazzaro se avesse visto il lago di Molveno trattato in questo modo… Concludo con un’altra interrogazione, attraverso la quale mi piacerebbe che fosse adeguatamente ristrutturato l’osservatorio meteorologico alle Laste di Trento (leggi interrogazione) per farne un centro di informazione e divulgazione sui temi del clima. Potrebbe essere un luogo di grande fascino ed interesse, vista pure la lunghezza storica delle serie climatiche qui rilevate, anche se non costerà decine di milioni di euro e non sarà progettato da Renzo Piano…

Un abbraccio estivo ed un augurio di belle escursioni nel “patrimonio dell’Umanità” (per me le montagne sono TUTTE “patrimonio dell’Umanità”!

Roberto



Visita il sito www.robertobombarda.it



© Roberto Bombarda
Gruppo Consiliare Regionale