Oggetto: Il raggio verde, n. 7/2011




Trento, 14 luglio 2011



Cari Amici!

L’esito dei referendum del mese scorso ha riaffermato l’importanza e la centralità dei beni comuni e dell’acqua in modo particolare. Il dibattito è stato prevalentemente centrato sulla gestione dell’acqua di acquedotto, mentre è passata in secondo piano la questione dello sfruttamento dell’acqua “che rende tanti soldi”, cioè quella che viene utilizzata per la produzione dell’energia idroelettrica, l’oro blu del Trentino. Su questi temi siamo intervenuti col deposito di un “pacchetto” di tre distinti disegni di legge. Dopo aver portato la questione all’attenzione del Consiglio provinciale nella scorsa legislatura, riteniamo che con la proroga decennale delle concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche alle nuove società costituite insieme con Enel ed Edison si sia persa l’occasione per favorire maggiormente la partecipazione di tutti i Comuni trentini e dell’azionariato diffuso ai benefici derivanti dallo sfruttamento delle acque pubbliche trentine.

Il primo disegno di legge (leggi relazione, leggi articolato) punta dunque a favorire l’allargamento dei beneficiari, rendendo per così dire più “democratica” la partecipazione alla gestione ed allo sfruttamento dell’acqua dei fiumi. La proposta di legge introduce anche una moratoria di tre anni per tutte le nuove concessioni idroelettriche, anche di minori dimensioni. Questo per tutelare i fiumi da uno sfruttamento che sta diventando eccessivo. Noi sosteniamo che l’acqua dei fiumi debba essere sfruttata in prima battuta dalla Provincia e, successivamente dai Comuni. Solo in caso di mancato interesse da parte di questi soggetti pubblici potrebbero essere rilasciate concessioni ai privati. Acqua dei fiumi che è quindi al centro di un secondo disegno di legge (leggi relazione, leggi articolato), con il quale intendiamo favorire l’impiego dei cosiddetti “canoni ambientali” per reali iniziative di miglioramento ambientale a favore degli alvei, ad esempio attraverso iniziative di recupero ambientale e paesaggistico oppure attraverso la creazione di riserve naturali e parchi fluviali. La norma vigente, infatti, delega alle comunità di valle ed ai comuni la possibilità di individuare, d’intesa, come utilizzare circa 30 milioni di euro per i prossimi dieci anni. La nostra proposta è invece inequivocabile: “i soldi resi dai fiumi devono ritornare ai fiumi!”

Il terzo disegno di legge depositato ieri (leggi relazione, leggi articolato) si occupa infine del “calore della Terra”, cioè della geotermia, anch’essa definibile come “bene comune”. Un bene inesauribile e disponibile ovunque. Anche su questo tema il Consiglio provinciale ha già votato una nostra mozione per promuovere e sostenere la geotermia nell’ottica di territori ad emissioni zero, ma rimane ancora molta strada da percorrere. Dall’altra parte delle Alpi invece, come ad esempio in Svizzera, esistono ormai decine di migliaia di edifici e di abitazioni completamente autonome dal punto vista energetico grazie all’accoppiata geotermia-fotovoltaico. E sempre in Svizzera vengono sfruttati da anni anche i tunnel ferroviari e stradali, di cui è molto ricco anche il Trentino. Con il disegno di legge si vogliono pertanto offrire maggiori sostegni a chi vorrà utilizzare questa fonte pulita e sostenere la sperimentazione di soluzioni geotermiche in grado di sfruttare il potenziale dei tunnel esistenti o che saranno realizzati nei prossimi anni. Acqua e Terra, beni comuni da utilizzare per il beneficio dell’intera collettività. Un principio condiviso dalla maggioranza dei nostri concittadini e che con questi tre disegni di legge si vuole rendere ancora più incisivo.

Nella giornata odierna abbiamo voluto anche presentare una nuova interrogazione su un altro tema di assoluta rilevanza, per la democrazia e per l’ambiente: gli effetti relativi alla costruzione della TAV/TAC Verona-Monaco. Quanto è accaduto in Val di Susa ci deve far riflettere e ci impone di esprimere da una parte una condanna per gli atti criminali, ma dall’altra una fortissima solidarietà verso i cittadini e verso gli amministratori di quella valle, che stanno democraticamente protestando da anni contro un’opera assurda, inutile e devastante.

Alleghiamo infine due ordini del giorno presentati sul tema dell’Euregio Trentino-Tirolese, indirizzati a valorizzare la collaborazione transfrontaliera, anche nell’ottica di una Macroregione delle Alpi (leggi ordine del giorno Macroregione e leggi ordine del giorno Comitato delle Regioni).

Buon proseguimento d’estate!

Roberto



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