Oggetto: Il raggio verde, n. 6/2011




Quattro sì per la democrazia e per i beni comuni



“Quando vi chiamano a votare per qualcosa ricordatevi sempre dei milioni di persone che nel mondo non possono mai votare su nulla”. Questo semplice pensiero, caro tra gli altri ad un ex presidente della Repubblica, è quanto mai attuale in previsione della scadenza referendaria di domenica e lunedì prossimi. E’ l’ora di mettere da parte le polemiche, di lasciar perdere se qualcuno ha snobbato l’appuntamento, se certe forze politiche non hanno fatto nulla per raccogliere le firme…. domenica e lunedì si deve andare a votare e si devono convincere più persone possibile a votare. E naturalmente ad esprimere quattro SI convinti! Perché il voto sui referendum di domenica prossima è un voto per la democrazia e per i beni comuni. Per la democrazia, perché non possiamo permetterci di far andare a vuoto l’ennesimo referendum, che costituisce uno dei più importanti strumenti di democrazia diretta e di partecipazione dei cittadini alla formazione – o alla modifica - delle leggi. Per i beni comuni perché sono in discussione temi vitali, il diritto all’acqua pubblica, il diritto a lasciare una Terra priva per i prossimi millenni da scorie nucleari, il diritto ad un sistema nel quale tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge. Scusatemi, ma per me anche un sistema giudiziario improntato alla parità dei cittadini è un “bene comune”.

Sull’acqua i due SI dovranno porre le basi per dichiarare ovunque l’accesso all’acqua come un diritto universale dell’umanità. Gli ordinamenti dovranno prevedere norme per assicurare un quantitativo minimo gratuito per tutti i cittadini, improntando quindi la tariffa sulla base progressiva dei consumi: chi più usa e chi più spreca, deve pagare ovviamente di più. Ma questo deve essere anche il primo passo per riportare nell’alveo della proprietà pubblica anche l’acqua delle centrali idroelettriche, perché se qualcuno deve guadagnare qualcosa dallo sfruttamento dell’acqua pubblica bene comune, quel qualcuno dev’essere l’intera collettività. E ricordiamoci anche di tutto il ciclo di utilizzo dell’acqua, di tutti gli sprechi nei diversi settori produttivi – pensiamo a quanta acqua potrebbe essere risparmiata in agricoltura con gli impianti a goccia al posto di quelli a pioggia – ed all’acqua nei fiumi, le prime riserve naturali, i corridoi ecologici per eccellenza.

Il SI al referendum sul nucleare è chiamato a tombare per sempre questa questione nel nostro Paese. Gli italiani si erano già espressi, ma Berlusconi ha voluto fare il furbo. Il nucleare è un immenso problema, non è la soluzione al problema energetico dell’Italia. Il futuro passa attraverso forme più etiche e democratiche di produzione e sfruttamento dell’energia. Passa attraverso le energie da fonti rinnovabili e l’autarchia delle abitazioni, dei paesi, dei quartieri, delle regioni…. non attraverso pochi enormi impianti e devastanti infrastrutture controllate da pochi soggetti che ne traggono immensi benefici. La Terra ed il Sole ci possono fornire tutta l’energia di cui abbiamo bisogno ed in ogni caso la prima fonte di energia, non scordiamolo mai, è il caro vecchio risparmio.

Il referendum sul cosiddetto “legittimo impedimento” servirà tra l’altro a ricordare al nostro premier di non considerarsi un discendente dei Faraoni o del Re Sole…. Dopo aver sdoganato per anni nella società, nella cultura, nella politica italiana il peggio del peggio, dopo averne combinate di cotte e di crude che nemmeno qualche presidente di regioni caucasiche potrebbe raggiungere tali livelli, è ora che inizi a coprirsi il capo di cenere – se gli rimane ancora un minimo di buonsenso e di fede cristiana – e che pensi al proprio futuro ai Tropici, visto che non gli mancano certo le ville dove trascorrere gli anni del suo tramonto.

Tutti al voto, dunque, convinti che dopo l’11-12 giugno forse l’Italia potrà ritrovare un percorso di normalità e di moralità, nel rispetto dei nostri beni più preziosi, da gestire per la prossime generazioni.



Un caro saluto



Roberto Bombarda





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