Oggetto: Il raggio blu, n. 1/2010




Care Amiche, cari Amici

con questa newsletter vorrei inviare a Voi tutte/tutti un nuovo “raggio”, non più o non solo verde, ma in aggiunta ad esso. Un raggio blu con dodici stelle, come la bandiera dell’Europa. Come sapete, quello dell’integrazione europea è un tema che mi è sempre stato a cuore. Ma da gennaio 2010 e fino al 2014, con l’incarico che mi è stato assegnato dalla Conferenza Stato/Regioni e dal Consiglio Europeo presso il Comitato delle Regioni, avrò la possibilità di partecipare a riunioni e di attingere ad informazioni che ritengo utili ed interessanti per la vita quotidiana di tutti noi. Ovviamente, così come per il Raggio Verde, chiunque non volesse ricevere il nuovo Raggio Blu potrà disattivare l’invio. Spero di non disturbare nessuno, ma di poter anzi offrire qualcosa di nuovo. Buona lettura a tutte/tutti!


“Fare l’Europa dipende anche da te!” La citazione dal Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli ha concluso l’intervento di Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte, eletta il 10 febbraio scorso a Bruxelles alla guida del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea. Unica donna oggi alla guida di un’istituzione europea – anche questo dovrebbe farci riflettere – l’economista Bresso guiderà nella prima parte del nuovo mandato una delle istituzioni più giovani d’Europa, nata solo nel 1994, ma destinata probabilmente ad avere un ruolo fondamentale almeno per due motivi: l’Europa ha bisogno delle regioni e degli enti locali per far sentire la propria voce ai cittadini, che oggi sono circa 500 milioni e che vivono in 27 Paesi, ma ha pure bisogno di questi enti per declinare a livello locale le proprie politiche e le proprie strategie.

Il Comitato delle regioni (CdR) è l'Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'UE. Il compito dei suoi 344 membri, provenienti da tutti i 27 Stati membri dell'UE, è quello di coinvolgere nel processo decisionale dell'Unione gli enti regionali e locali e le comunità che essi rappresentano e informarli sulle politiche comunitarie. La Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio sono tenuti a consultare il CdR in relazione alle politiche europee che possono avere un'incidenza sulle regioni e le città. Il CdR può inoltre adire la Corte di giustizia per salvaguardare le proprie prerogative o se ritiene che un atto legislativo dell'UE violi il principio di sussidiarietà o non rispetti le competenze degli enti regionali o locali.

L’insediamo del nuovo Comitato delle Regioni è avvenuto contestualmente al voto di fiducia alla nuova Commissione davanti al Parlamento europeo riunito per l’occasione a Strasburgo. Si è trattato, in entrambi i casi, del primo atto formale seguito all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, lungamente atteso dopo 8 anni di estenuanti trattative, un trattato la cui efficacia consentirà di operare con maggiore efficacia rispetto al passato il principio di sussidiarietà tra i diversi livelli istituzionali, con un maggiore coinvolgimento degli enti locali nella formazione degli atti e del diritto comunitario. In questo passaggio storico, l’elezione della Bresso assume molteplici significati. Innanzitutto manifesta l’impegno e la volontà dell’Italia di non assistere passivamente alle vicende del nostro continente. In quanto presidente dell’associazione degli eletti della montagna, la Bresso conosce molto bene e quindi può rappresentare e difendere in sede comunitaria pure gli interessi delle regioni alpine e delle comunità di montagna. Infine, come studiosa del rapporto tra economia ed ambiente, la Bresso potrà portare la voce del Comitato ad esprimersi con autorevolezza sulla necessità di rendere tutte le nostre attività sempre più ecocompatibili.

La lotta ai cambiamenti climatici, il lancio di una strategia di Lisbona rinnovata, l'impegno a migliorare la politica di coesione dell'UE evitando ad ogni costo la sua rinazionalizzazione, il coinvolgimento degli interessi regionali e locali nel dibattito sulle prospettive finanziarie dell'UE, la riuscita attuazione del nuovo strumento giuridico GECT (gruppo europeo di cooperazione territoriale che vede in prima fila anche la nostra Provincia), nonché lo sviluppo di una strategia europea per i servizi di interesse generale nel rispetto delle competenze regionali e locali: questi saranno i pilastri della presidenza di Mercedes Bresso. "In tutti questi settori gli enti regionali e locali possono fungere da punto di riferimento per l'Europa, poiché essi sono in prima linea nei periodi di crisi e sono sempre stati i veri laboratori d'innovazione economica, sociale e ambientale. Invito quindi le altre istituzioni dell'UE a fare buon uso di queste esperienze", ha dichiarato la Presidente, che ha poi aggiunto: "Tutto questo comporta anche la difesa dei nuovi diritti conferiti dal Trattato di Lisbona al Comitato delle regioni, difesa che va portata avanti sul piano politico oppure, se necessario, dinnanzi alla Corte di giustizia europea". La Presidente ha anche annunciato che il CdR si assumerà la sua parte di responsabilità nel dare concreta attuazione all'iniziativa dei cittadini istituita dal Trattato di Lisbona. "Facendo leva sulla vasta esperienza in materia di iniziativa popolare acquisita nello Stato membro di appartenenza, le regioni e le città avranno un ruolo da svolgere nell'avviare, aggregare e portare avanti le iniziative dei cittadini europei. Ciò renderà l'Europa più trasparente, democratica e variegata".

Tra i progetti di parere discussi ed approvati dall’assemblea plenaria di Bruxelles alcuni sono di chiara rilevanza anche per la nostra regione. In particolare, è stato approvato quasi all’unanimità (due soli i voti contrari) il parere con relatore il presidente della Regione Trentino Alto Adige, Luis Durnwalder (assente da Bruxelles per concomitanti impegni in Africa), avente per oggetto gli aiuti agli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali. Il documento di Durnwalder, redatto con la fondamentale collaborazione dell’ufficio Euregio di Bruxelles e degli esperti della delegazione nazionale, punta a tutelare anche nell’ambito dell’imminente riforma della politica agricola comune i contadini e gli allevatori delle zone svantaggiate, che per quanto riguarda il nostro territorio significa zone di montagna. La Commissione, il Consiglio ed il Parlamento europeo dovranno tenere in considerazione questo parere, pena il diritto del Comitato delle Regioni di sollevare ricorso davanti alla Corte di giustizia. Altri interessanti pareri con possibili ricadute a livello regionale riguardano la qualità dei prodotti agricoli, il ruolo del commercio equo e solidale, le strategie per le politiche giovanili e per la mobilità dei giovani e l’anno europeo del volontariato, che è stato previsto per il 2011. Il valido sito internet www.cor.europa.eu offre agli enti locali ed ai cittadini la possibilità di documentarsi su tutti gli atti approvati od in corso di trattazione.

Come rappresentante, al fianco del presidente Durnwalder, delle nostre istituzioni autonomistiche e quale membro della delegazione italiana al CdR per il mandato 2010-2014 (delegazione che ha nominato il consigliere regionale ed ex presidente della Val d’Aosta, Luciano Caveri, capo-delegazione) sarà mio impegno operare per informare la nostra comunità sulle attività, opportunità e novità offerte dalle istituzioni europee ed in particolare dal Comitato delle Regioni.

Roberto



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